martedì 23 dicembre 2014

Cos’è la Liberazione del Sé? L’inizio del proprio percorso dopo la Mappatura: c’è una stanza piena da svuotare


Cos'è la Liberazione del Sé? L’inizio del proprio percorso dopo la Mappatura e il progetto di uscita individuale dalla double-matrix: ... c’è una stanza piena da svuotare

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Potremmo definirlo un processo, in entrambi i sensi, tecnico e giudicante. Un giudicare però senza l’applicazione di alcuna scala di valori religiosi: nell’ambito del percorso di Liberazione dalla double-matrix vengono identificati,  in quanto “Gangli di matrice-schiavizzante primari”, i “punti d’ innesco” dei meccanismi di matrice; quindi s’intende per religione o “matrice-religiosa” qualsiasi complesso di credenze, incluse quelle politiche, che prevedano l’esistenza del bene e del male, che pospongano la felicità del singolo in rapporto agli interessi della società. Società detta anche  matrice-vivente in quanto organismo vivente non biologico, compiuto e fine a se stesso, di cui gli uomini (cellule-uomo assimilate), sono solo cellule.
Alla Liberazione si oppongo le matrici, la matrice-vivente e la matrice-schiavizzante; quest’ultima è un programma software inserito nel cervello dell’uomo, durante la fase educativa, dalla divisione assimilativa della matrice-vivente (genitori, famiglia, scuola, TV, radio, letteratura, canzoni, musiche, giornali, istituzioni, ecc, ecc.). Quindi, per Liberasi, inizialmente, è sufficiente distinguere ciò che è matrice, da ciò che non lo è.
In apparenza la cosa potrebbe sembrare facile se non fosse che la propria matrice-schiavizzante, prima di imparare a gestirla e a cancellarlaè propria essa stessa il principale osservatore giudicante di se stessa; detto in altri termini e come se in un processo, l'accusato fosse anche il giudice unico. 
Quindi l’ospite parassitario che si nutre della nostra energia, soprattutto nella fase iniziale, è sia l’accusato (della nostra infelicità), sia l’investigatore e il giudice. Capirete bene a questo punto che la Liberazione non è un punto di arrivo, è la VITA stessa..: è il Liberarsi la Liberazione. Ripeto non un punto di arrivo, ma il percorso stesso.
Un percorso però che al contempo ha una sua tappa intermedia, che potremmo comunque definire un punto di arrivo se lo concepiamo in quanto dinamico; ossia “una meccanismo base” che ci accompagnerà dinamicamente, da quel momento in poi, per tutta l’esistenza in questa forma.
Questo punto d’arrivo virtuale, che rappresenta il passaggio tra l’area della matrix e quella Liberata, sta nell’aver raggiunto il 50,1% di mente Liberata contro il 49,9% di mente di matrice. Da quel momento in poi, la regressione diverrà impossibile e potremo affrontare qualsiasi residuo di matrice, che è in noi, con la certezza che in un tempo variabile, da soggetto a soggetto, si riuscirà a superare l’ostacolo e a cancellare progressivamente il residuo di matrice.
A quel punto quel 50,1% comincerà a crescere sempre più, appropriandosi di altre parti del cervello inconscio (che è milioni di volte più veloce di quello conscio) che lavoreranno la notte per il genotipo (la parte Libera dell’individuo) contro la sua matrice-schiavizzante. Questo è il motivo per cui si notano, in chi sta sulla via della Liberazione, improvvisi balzi quantici di Liberazione (Balzo chiamato tecnicamente: Discontinuità Conscia Pilotata).
Nel frattempo, per chi sta iniziando, è da chiarire che il nemico principale all’inizio è la credenza (matrice anche questa) che tutto sarà semplice è veloce. Nulla di più errato: SE NON C’E’ UN PUNTO DI ARRIVO, ALLORA COSA DOVREBBE ESSERE VELOCE? COSA DOVREMMO FARE CON TANTA FRETTA? E  QUANTA PRESUNZIONE DI MATRICE C’È NEL CREDERE CHE DECENNI PASSATI IN UN FILM, IN CUI SI È AGITO DA COMPARSE, POSSA ESSERE CANCELLATO IN POCHI MESI?
All’inizio va ricordato che siamo stati programmati sia nel corpo che nella mente, sul piano fisico-comportamentale: svegliarsi con la sveglia è matrice, come lo è dormire a letto, non vivere ai tropici (luogo in cui è nato l’uomo e in cui può sopravvivere naturalmente), lavarsi, fare il bidè, pettinarsi, pensare, salutare i colleghi di lavoro, camminare in auto o a piedi e far cadere l’attenzione quasi sempre su ciò che non va, lavorare, fare sesso cercando di penetrare continuamente gli altri sia davanti che da dietro, pensare al futuro, avere una casa di proprietà (l’uomo non è sul piano naturale, stanziale), sentire notiziari, usare continuamente il pensieri razionale, essere informati sulla vita di altri (personaggi politici, attorti, cantanti, vicini di casa), giudicare, sdegnarsi, ascoltare persone che cercano sostegno per loro problematiche di matrice (cuori infranti, problemi nei rapporti  interpersonali, paure di vario genere) perché sono matrici che danneggiano loro e voi stessi, avere malesseri interiori, fare delle scelte, ascoltare canzoni di cantautori, musica stridula e violenta, guardare film di matrice, pensare al risveglio... Andrebbero aggiunte e un altro paio di miliardi cose, ma penso che il meccanismo sia chiaro a questo punto.
Oltre ciò va ricapitolato il passato e vanno lavorate le memorie a medio e quelle genealogiche, blocchi emozionali e congelamenti vari.
Solo quando si impara a vivere in mezzo a queste cose, con il più assoluto distacco emotivo, emozionale e mentale e quando poi si comincia a nutrirsi ESCLUSIVAMENTE di bellezza, natura, mantra, esperienze di ogni genere intrecciate alla connessione con l’universo e le sue energie, amore, contatto, gioco... solo quando si è cominciato questo lavoro su più fronti, allora si può dire di essere partiti, di essere nati e aver cominciato a vivere.
La stanza piena, da svuotare
E come se la nostra mente fosse una enorme stanza, una stanza in cui, fin dalla nascita, è stata gettata continuamente spazzatura, un ammasso puzzolente di passato e futuro che intasa TOTALMENTE il nostro cervello e ci occlude l’ingresso nel Flusso. E oltre a ciò ci lascia delle domande con un enorme punto interrogativo: A cosa serviva allora quella stanza? Era veramente vuota in origine?
Questo è il senso del concetto di “vuoto pieno”, questo è il processo di Liberazione nato dopo la recentissima scoperta della double-matrix (trattata nel libro Translife Revelation) che  sta cambiando la storia dell’uomo, liberandolo per sempre.
La Liberazione è la via, non l’arrivo!
La parte Libera ha chiesto di uscire, ha chiesto aiuto... è come fosse una piccola farfalla, esile e delicata, trattatela bene: quella farfalla siete voi, se riuscirete a nascere.

Buon viaggio di Liberazione dalla Fondazione Translife Revelation

Per informazioni, Ornella:
-tel 346 3783856
-Ornella su fb: https://www.facebook.com/ornelladstefano

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