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Questo articolo è tratto dalla Banca Dati Dropbox, a Uso Interno Translife, dedicata a chi segue il Percorso della Liberazione del Sé, o la Selfniversity- Accademia per Guide della Liberazione del Sé, nata dopo la scoperta della double-matrix che sta cambiando la storia dell’Uomo, trattata nel libro Translife Revelation.
Togliersi
la propria matrice-schiavizzante-religiosa (m-s-r) (da cui a cascata deriva il
senso di colpa, quello di colpa, di giudizio e altro) è uno dei passaggi più
avvincenti ed emozionati del percorso di Liberazione.
Si
tratta di un processo che richiede un tempo variabile in funzione della propria
determinazione (la determinazione e il coraggio tendono ad abbattere le
resistenze attraverso la produzione di endorfine) e del radicamento che ha nel
cervello (Modelli Operativi Interni – MOI).
Prima
di analizzare i due principali passaggi necessari allo sradicamento della m-s-r,
è necessario focalizzare la differenza tra “un condizionamento” e “una matrice”
(matrice-religiosa, politica, di coppia ecc, sono delle sottomatrici, o sottoprogrammi,
della matrice-schiavizzante).
Prima
della scoperta della matrix e quella successiva della double-matrix, si
riteneva che il programma schiavizzante (matrice-schiavizzante), così ben
definito da diversi filoni di pensiero, soprattutto orientali, e che Freud portò
successivamente all’attenzione dell’indagine scientifica occidentale
(super-ego), si riteneva che il libero arbitrio (falsa credenza inculcata dalla
matrice-religiosa), rendesse comunque l’uomo compiuto e realmente esistente in
quanto forma di vita biologica; mentre ora sappiamo che l’uomo non liberato
dalla matrice-schiavizzante, è in realtà una massa di materiale cellulare,
comandato dalla matrix (attraverso il programma matrice-schiavizzante) e quasi
sempre inconsapevole, del suo status di schiavo.
Non
a caso la matrice-vivente dominante, selezionò la religione cristiana che
poggia sul principio del libero arbitrio, al fine di celare ulteriormente agli
uomini occidentali assimilati, la loro condizione di schiavi; sovrapponendo ad
una realtà di vita fatta di schemi predefiniti, l’illusione di un ipotetico
meccanismo di scelta (il libero arbitrio), che li rendeva comunque protagonisti
della propria vita.
In
questo scenario, era più che accettabile chiamare “condizionamento” un
qualsiasi elemento innaturale inculcato nella mente, in quanto sganciato dal
reticolato interagente, dei milioni di condizionamenti presenti nella matrice
schiavizzante.
Oggi
invece sappiamo, grazie al progresso delle neuroscienze e dell’epigenetica (che
ha portato in prima battuta alla scoperta della prima matrice, e di recente
della seconda - double-matrix), che non vi è alcuna possibilità di scelta di
fronte a un singolo evento, perché i condizionamenti, essendo interconnessi tra
loro ed anche scritti nel tessuto neuronali attraverso i MOI, non sono
isolabili se non in grandi macrocategorie seppur teoriche (Gangli di matrice).
Dal 99 quindi, dopo l’uscita del film matrix, al termine condizionamento si è
sostituito progressivamente nella comunicazione, quello di matrice, al fine di
rappresentare l’interconnessione tra i condizionamenti che creano una sorta di
rete a Gangli magnetici, in cui la
stimolazione di uno di loro, mette in
movimento tutti gli altri, sia per azione che per difesa.
Come
disse Krishnamurti, la scelta è quindi un altro dei meccanismi cardine della
matrice schiavizzante, finalizzato alla disconnessione dal “flusso”.
Chiarito
questo aspetto legato alla metodologia di indagine, passiamo a analizzare i
meccanismi di interconnessione di due dei condizionamenti portanti inseriti nel
programma di matrice-schiavizzante, denominato “matrice-schiavizzante-religiosa
(m-s-r)”.
In
ogni matrice umana storica, da quella aborigena a quella occidentale dominante,
esiste un micro o macro apparato, deputato a gestire la connessione tra il
singolo individuo e l’universo.
Questo
perché, dopo gli sconvolgimenti climatici avvenuti milioni di anni fa, che
portano alcune specie o loro specie progenitrici a subire traumi adattativi su
larga scala, e quindi, come nel caso dei progenitori dell’homo sapiens, alla
modifica epigenetica dei meccanismi ossitocinici, la creazione del GRUPPO
stabile diede vita alla matrice di specie (mi riferisco alle poche specie assimilate
dalla matrix che inconsapevolmente crearono, chiamate dalla biologia
superorganismi come: uomini, formiche. api, vespe eusociali, termiti e poche
altre) e di conseguenza alla creazione della relativa matrice-schiavizzante di specie (vedi: Bioenergetica Mappatura di Matrice Metodo TQ2).
Nelle
micro matrici che restarono più fedeli alle naturali condizioni di vita dell’homo
sapiens, che sono state poi annientate nel tempo da quelle dominanti locali e
poi da quelle dominanti nel mondo, vi era ancora un fortissimo livello di
connessione con le altre forme di vita biologiche e l’universo; mentre quelle
oggi dominanti, avendo selezionato una tipologia di religione (come quella
cristiana) che ha totalmente sconnesso l’individuo dall’universo, ponendolo su
un piano ideale superiore al resto del tutto, tranciando i suoi naturali flussi
energetici, hanno consentito alla loro rispettiva matrice, di programmarlo in
toto e di schiacciare quasi del tutto la sua Essenza Libera.
E’
in questo scenario che si inserisce la m-s-r appartenente alla matrice-vivente
dominante sulla terra, quella occidentale.
I
perni portanti di questa m-s-r, sono la creazione del MOI del bene e del male, e
quindi a cascata di quello del giudizio -> colpa e senso di colpa, secondo
una progressione che consente agli altri condizionamenti relativi al valore
positivo della coerenza (MOI della coerenza), a quello della punizione, della
non accettazione e altri MOI, di stringere l’individuo, nella fase di
assimilazione, in una psico morsa che trancia di netto la sua connessione
energetica con la terra e con l’universo.
Questo
MOI, unito a quello dell’esistenza del metafisico-trascendentale, che serve a poter
inserire poi, il pacchetto “credenze” su cui si basa ogni religione, trasporta
l’individuo dal qui e ora, al lì e domani, e quindi dalla disconnessione dal
proprio sé; disconnessione proporzionale al radicamento della m-s-r e delle
altre sottomatrici che la supportano.
Ed
ecco quindi che il gioco di matrice si compie, attraverso la creazione di un falso
sé, perennemente “sbagliato”, infame e colpevole. E se ciò non bastasse, il
programma suggerisce alla mente della vittima, che l’unica soluzione e
comportarsi “bene”, ossia nel modo in cui il programma religioso di turno
afferma essere “bene”.
Una
volta radicata e ramificata, la matrice-schiavizzante-religiosa porta l’individuo
ormai assimilato a cercare continuamente qualcosa di irreale e inutile a cui
credere, fino all’ossessione. Non ha caso le più grandi atrocità storiche, sono
state commesse in nome della religione; dai cattolici ai nazisti, l’elenco
sarebbe infinito.
Nel
caso inoltre delle religioni occidentali, il tutto ha viaggiato anche nell’ulteriore
frammentazione tra le cosiddette “parte femminile” e “parte maschile”, selezionate dalla matrix, in quanto utili ad
esaltare il sesso-possesso e quindi a favorire la coppia e la procreazione.
In questo scenario, maschi e femmine divengono quindi, sul piano mentale ed energetico, due sottospecie aliene tra loro, e attraverso questo meccanismo, in cui il contatto sessuale (persino predefinito persino nelle sue modalità meccaniche basate sulla penetrazione) resta l'unica forma possibile di amore, si completa la totale scissione tra maschile e femminile; scissione innaturale, in quanto creata appunto dalla frammentazione di matrice.
Ci
troviamo quindi di fronte a un meccanismo di dissociazione tra il proprio sé
genotipo e naturale, e il falso “se stessi” fenotipico e quindi di matrice che,
se connesso a un forte senso di colpa, può portare alla fuga della parte
libera, che all’interno dello stesso corpo, creerà un altro individuo
espressione in apparenza della parte libera dello stesso. Mentre in realtà sarà
un’esasperazione non misurabile della parte libera, dovuta all’effetto “pentola
a pressione; ossia alla repressione e alla mancanza di espressione della nostra
vera Essenza.
E’
un viaggio lungo, ma pieno di meraviglie... quella della scoperta di sé. Perché
vivere la Liberazione, non significa Liberarsi, ma entrare con decisione e
senza ripensamenti nel proprio percorso.
Non
esiste una dimensione in cui vivere la Liberazione; non esistono punti di
arrivo... perché la propria Liberazione è nell’ADESSO.
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