lunedì 20 aprile 2015

Sensibilità e Liberazione - Perché per chi ha una spiccata sensibilità e più difficile?


Il dono di una spiccata sensibilità-sensitività, unito ad un forte imprinting “giudicante”, è quasi sempre un’eredità molto difficile da gestire per chi vuole liberarsi.
Questo perché la combinazione di quei doni è di primaria utilità alla matrix-vivente, al fine di far riparare, supportare e dare energia, alle sue cellule-uomo schiavizzate già durante la fase educativa (i primi anni di vita).
L’individuo sensibile/sensitivo infatti, dopo essere stato programmato con i falsi valori dell’amore e della compassione, oltre che essere stato dotato della scala standard di “falsi principi-valori e sentimenti di matrice”, reagirà, nei confronti delle “esigenze” di stabilità delle cellule uomo programmate, dando supporto energetico alla loro matrice schiavizzante.



Vediamo come funziona il meccanismo, leggendo un brano tratto da Translife Revelation

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L’incontro con El

      Quella stessa mattina mi ero incontrato con El. Avevamo preso un caffè al bar e bruciato insieme una decina di sigarette in breve tempo. Ci eravamo conosciuti su internet.
      El mi incuriosiva non poco: avevo attratto nella mia esperienza di vita un’esperta di riflessologia plantare; una scienza che si stava diffondendo e che sfociava a volte in una sorta di spiritualità concreta avulsa dal fideismo. Molto centrata sulla percettività per segni manifesti. Erano passati un paio di mesi da quando, per vari motivi, avevo pensato che avrei voluto incontrare una persona con quelle competenze specifiche ed eccola lì, di fronte a me.
      In El trasparivano grandi doti che danno il senso di chi è propenso a una visione olistica e circolare dell’universo, tra queste una: la percettività vibrazionale!
      Cos’è in fondo un sensitivo?
      Se volessimo usare i principi dell’Attrazione per darne una definizione, potremmo dire che è semplicemente un individuo che ha deciso che esiste un livello di percezione oltre l’ordinario. Avendolo da un lato deciso, e dall’altro avendo desiderato di ampliare il proprio se stesso, ha aperto la porta della percezione.
È banale osservare quanto ciascuno di noi utilizzi la percezione per decifrare e sentire il mondo circostante, attraverso i segni manifesti; ma per quanto lo si faccia, di norma non se ne è coscienti. Il sensitivo è semplicemente una persona che è consapevole di questa modalità cognitiva e quindi, essendo attratto dall’aspetto percettivo per segni manifesti,  lo amplia nella sua sfera di vita.
      El è uno di essi. Si è auto generata in quanto strumento del suo divenire.
      In passato avevo notato che nonostante fosse molto proficuo espandere il sesto senso, la cosa celava anche aspetti pericolosi in merito al piano dell’ampliamento della consapevolezza e di quello della decifrabilità del mondo circostante. Il background culturale, le credenze sedimentate, le paure legate a esperienze precedenti o a quelle trasferite da altri, potevano direzionare la percezione in un ambito in cui l’altro veniva incasellato, in modo molto più rigido del normale.
      Inoltre, il senso di sicurezza della propria capacità percettiva poteva far tendere a inscatolare tutto ciò che appariva atipico, nei vari spazi dedicati  ai campanelli che indicano “pericolo!”.
      I principi dell’Attrazione segnano sempre il divenire di ciascuno di noi... e quando le paure, rispetto a un determinato desiderio, sovrastano la parte gioiosa dello stesso, si possono verificare due eventi:
      il primo consiste nell’attrarre persone negative per la propria esperienza di vita;
      l’altro, nel non riconoscere ciò che di positivo abbiamo voluto che entrasse nella nostra sfera.
      Il processo è semplice:
1.    Il noi stessi che abbiamo generato diviene polo attrattivo per ciò che è speculare a esso e per quello che desideriamo.
2.    All’inizio si prova gioia ed entusiasmo.
3.    L’istinto di “paura”, ormai stratificato, devia la percezione e porta per assurdo a scartare proprio ciò che cercavamo, al di là del valore e del peso che il nuovo elemento avrebbe potuto avere nella nostra vita; persona o situazione che sia.
      Avevo percepito in El due blocchi interiori fortemente sedimentati: il più consistente dei due era sicuramente quello costituito dalla sua morale (matrice religiosa e del giudizio-autogiudizio). Sapevo già che la probabilità che la nostra conoscenza avesse un seguito era molto remota. Per cui, visto che provavo attrazione e interesse per lei, mi preparai per istinto a incontrare i suoi blocchi.
      Quando dico “per istinto”, intendo: con un certo grado di consapevolezza. Essa ci permette di decidere in un istante come essere; e così rappresentai solo il me stesso sereno e prudente, pensando che le sue paure e i blocchi interiori non avrebbero trovato linfa per alimentarsi. L’Attrazione fece il resto, e nacque un’intensa simpatia.
      Osho aveva inquadrato bene quanto fosse fondamentale la fiducia in sé e negli altri al fine di aprire le porte e vivere. Ancora una volta pensai all’importanza di percepire il mondo per segni manifesti. Prendere o scartare in un istante, anche per dilatare l’esistenza sul piano temporale.
      Questa modalità, però, nel caso in cui fossero presenti paure e blocchi interiori in modo predominante, portava a una sorta di apatia dovuta all’impossibilità di vivere la parte entusiasta, libera e gioiosa, che è in ciascuno di noi.
      El mi prese la mano, e sentii calore, delicatezza, dialogo, comunione. Quello era un messaggio chiaro, dato da chi vuole percepire anche attraverso i “segni”. Un'inusuale emozione di contatto incorporeo. Il comunicare  con il corpo e l’energia che da esso ne deriva, sa di magico. E la magia, a volte, ha un sapore strano. 

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venerdì 17 aprile 2015

Neuroni e Memorie- Liberarsi dalla schiavitù delle memorie genealogiche, epigenetiche ed esperienziali, oggi è possibile con TQ2


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Tutti i percorsi spirituali, di consapevolezza e di guarigione, precedenti alla recentissima scoperta della double-matrix (2011) e/o che non utilizzano le tecniche derivate dalla scoperta, si basavano sulla ricerca casuale delle memorie, perché non era possibile preidentificarle e quindi, nonostante gli sforzi di trovare una soluzione, i percorsi puntualmente naufragavano in una regressione (Discontinuità Psichica Inconscia), o in un continuo pingpong mentale, senza sbocco.

Anche i moduli messi a punto da grandi illuminati come Osho e Krishnamurti, basati sull’emersione dei Gangli di matrice, a seguito di tensioni energetiche interiori (create con varie tecniche), non potevano funzionare perché, come oggi sappiamo, i Gangli sono strutturati per negare, aprioristicamente, la loro stessa esistenza; ed inoltre, come tutti gli esperimenti scientifici e non, hanno dimostrato, non è possibile cancellare le memorie che ridondano ogni notte, inconsapevolmente, nel cervello (confronto notturno tra genotipo e fenotipo).
Difatti il cervello inconscio, che lavora la notte, è due milioni di volte più veloce di quello conscio e può quindi, in poche ore, rielaborare tutto il passato, cercando inutilmente di far collimare le diverse esigenze di genotipo e fenotipo. Un lavoro continuo quindi, che nutre energeticamente l’ospite cerebrale parassita (la matrice-schiavizzante).

Oggi, dopo la scoperta della double-matrix (matrice-vivente e schiavizzante) è divenuto possibile mappare le memorie e i Modelli Operativi Interni (MOI), al fine di agire direttamente sul Ganglio cerebrale di matrice e, utilizzando varie tecniche, selezionate in base alla configurazione della matrice individuale, andargli a sovrapporre una diversa memoria esperienziale, con una maggiore potenza energetica, in quanto proveniente dalla “parte libera” dell’individuo (il genotipo).
Il processo di Liberazione, parte quindi dalla Mappatura Bioenergetica di matrice, per poi continuare attraverso la creazione di moduli esperienziali che vanno a sovrapporsi ai precedenti.


PER INFORMAZIONI O PER RICEVERE MATERIALE GRATUITO


  • Se vuoi iniziare il lavoro sulle memorie, partendo dal libro che tratta della recentissima scoperta della double-matrix che cambia la storia dell’uomo liberandolo per sempre, segui le indicazioni sotto riportate in progressione e riceverai gratuitamente la Parte Prima del libro.
    1) Chiedi amicizia fb alla resp organizzativa Translife, Ornella ->https://www.facebook.com/ornelladstefano, in modo che ti possa scrivere su fb.
    2) Chiedi l’iscrizione al Gruppo fb Translife Revelation ->https://www.facebook.com/groups/472509886102449/
    verrai accolto da Ornella che te lo invierà nella casella di Posta fb.

  • Se vuoi avere maggiori informazioni sul Metodo TQ2, clicca sul link che segue (http://www.bioenergeticatranslife.altervista.org/). Sul sito potrai anche scaricare le demo e i questionari, realizzati in vari formati (anche per smartphone).

  • Se invece vuoi avere informazioni sul percorso successivo alla mappatura, in cui vengono sovrapposte memorie esperienziali, su quelle precedenti di matrice, chiedi su Facebook a Ornella (resp. organizzativa Translife) o chiamala a tel 346 3783856.


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martedì 7 aprile 2015

Il "giudicare": un sottile e devastante veleno


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Prima della scoperta della double-matrix, quando la soggettività sembrava un fatto reale e non uno strumento che la matrix utilizza per “giustificare” l’istillazione di scale di valore diverse, a seconda della funzione delle singole cellule-uomo (ad es: un Papa e un Puscher, per fare bene il loro lavoro ed occupare quindi la “casella” già predisposta dalla matrice-vivente, in quanto utile al sistema, devono essere programmati con scale di valori, principi e sentimenti, diverse tra loro, per rendere la cellula-uomo efficace nell’azione a cui è stata deputata), era inevitabile identificarsi in qualcosa o qualcuno e assumere quindi una determinata “scala”, con qualche aggiunta apparentemente soggettiva, presa da qualche altra parte, magari da un personaggio Tv.
Una volta che i programmi-viventi (le cellule-uomo, o la “gente”... che dir si voglia) sono stati programmati per bene e dotati della “scala di valori” e quindi del concetto di giusto e sbagliato e/o di bene e male (upgrade programma religioso), la mente dell’assimilato produce ogni istante decini di giudizi, anche inconsapevolmente, sia su stesso, autopunendosi, che su agli e su ciò che lo circonda... Perché il giudicare continuamente, diventa il mezzo per stare nella “giusta” careggiata, delimitata ai lati, dal guard rail soggettivo (che in questo esempio, rappresenta il giudizio).
Il giudizio quindi è qualcosa di molto diverso da quanto si crede; o meglio: è qualcosa di enormemente più radicato e intricato di quanto si dica; perché ogni singolo giudizio è in rete con gli altri giudizi, e sostiene quindi la matrice-schiavizzante individuale.
Ma c’è ancora di più... c’è la parte subdola del sistema giudicante, quella che si insinua e prende il controllo, anche di coloro che credono di lavorare, e tanto, per sradicare in loro, il giudizio; sto parlando della sacralità e della ritualità (le parti del cervello deputate a creare sacralità e ritualità, si trovano nelle aree sub corticale, utilizzate appunto, dalla matrice-schiavizzante a questi fini).
Inconsapevolmente, tutti coloro che intraprendono percorsi spirituali, finiscono puntualmente in un altro imbuto, fatto di sacralizzazioni (la terra, il sesso, il contatto, il bastone, il luogo, la luce... e così via all’infinito), credenze e riti, che ricreano quella rete di giudizio che si voleva invece smantellare per sempre... e si ricomincia quindi con il giudicare, sia le cose in sé e sia le loro modalità attuative.

Liberazione è: non sapere nulla e non inquadrare nulla. Tu sei gioco, giocare! Inizia a giocare e togliti l’idea che esiste l’ego; quella è solo una variante della matrice religiosa, creata per schiacciare la tua Essenza giocosa!

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L’abbandono - Perché le terapie psicologiche, nel lungo periodo, fanno peggiorare


“Le illusioni perdute sono verità ritrovate” (Multatuli)

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Dopo la scoperta dei –superorganismieusociali- ed in particolare quella recentissima, della double-matrix -vedi Translife Revelationsi è chiarito che l’abbandono (Collocato ai primi posti nella scala degli eventistressanti elaborata nel 1967 da Holmes e Rahe) non è una patologia, ma una inevitabile esperienza da fare nella double-matrix e da ripetere finché non ci si Libera, attraverso il nuovo percorso di Liberazione nato dopo la scoperta.
Ovvio quindi che le terapie psicologiche, non fanno altro, in realtà, che coprire il problema, manipolando ulteriormente la mente di chi va in analisi, attraverso l’istillazione di altre false credenze. Le terapie puntano a dare, a chi soffre, una pseudo sicurezza di sé; sicurezza che non è altro, se non un’ulteriore chiusura verso la vita ed un’ulteriore distorsione concettuale, su cosa dovrebbero essere le relazioni.
In realtà la percezione dell’abbandono ha inizio già in famiglia, nei primi anni di vita, in cui l’educazione e i suoi divieti, imposti con violenza verbale e a volte fisica, lasciano una percettibile sensazione di essere stati abbandonati, sul piano dell’amore incondizionato; per poi continuare nei rapporti di cosiddetta amicizia e poi ancora in quelli di coppia.
Sappiamo da diversi anni, con assoluta certezza scientifica (vedi http://transliferevelation.blogspot.it/2014/10/liberta-sesso-e-coppia.html) che l’uomo non è monogamo (la monogamia deriva da un recente imprinting religioso) e che quindi, vivendo l’uomo, inconsapevolmente, in una coppia; ossia in un meccanismo castrante e soffocante, prima o poi, qualcuno dei due, se ne andrà; tranne che non si scelga di vivere nello squallore dell’abitudine. Si va via da una casa, dalla coppia e anche solo da un letto; l’inevitabile schema in cui ci costringe a vivere la double-matrix, tra false paure, false credenze e false soluzioni.

Il pezzo che segue, parla di una storia vera ed è tratto da Translife Revelation, il libro che parla in dettaglio della scoperta scientifico-spirituale della double-matrix che cambia per sempre la storia dell’uomo e dell’ancestrale percorso di Liberazione che consente la fuoriuscita dalla double-matrix e quindi dalla dimensione di vita della circa dieci specie biologiche inferiori – i superorganismi eusociali- (come api, formiche, homo sapiens – vespe eusociali e altre).
Grazie alla scoperta quindi, l’auto realizzazione e la felicità di vita, sono divenute possibili.


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Tratto da “Translife Revelation –La Rivelazione che cambia per sempre la storia dell’Uomo – L’Uomo Originale Libero e l’Attrazione di Gaia”


Jan e Teresa

                Jan e Teresa stese sul letto; era stata una notte divertente. Chissà come avevamo fatto a ritrovarci in quel modo. Non ricordavo bene, forse c'erano state troppe bollicine la sera prima.
                Queste teorie di fisica quantistica, che ipotizzavano mondi paralleli creati su misura dal nostro immaginario, cominciavano a funzionare. Forse non aveva senso parlare di realtà, ma di ologramma globale.
                Jan: <<Vorrei spiegassi a Teresa quel concetto sulla matrice; io l’ho afferrato e in quell’ottica tutto appare diverso, come se noi fossimo abituati a vedere una realtà inesistente, perché filtrata da ciò che ci hanno messo nel cervello. Ma non saprei da dove cominciare per trasmetterlo con chiarezza, soprattutto quando scardina l’essenza della coppia e rivela tutti i risvolti che ha nella vita concreta.>>
                Avevo percepito da tempo che Teresa, nella sua leggerezza, nascondeva rivoli di intensa tristezza riguardo alla pochezza delle relazioni. Cercai le parole giuste, finché, dai discorsi sul sociale scivolammo nell’amore.
                Io: <<…e quindi è ovvio, in quest’ottica, che la coppia non è uno schema che attinge da cose umane; è piuttosto il sistema imposto dalla matrice per far crescere i figli, affinché essa possa continuare a esistere. È scontato che se al supermercato, sullo scaffale “relazioni”, si trova solo: “coppia”, “sub coppia” e “rapporti frugali” per rapportarsi all’altro sesso, non puoi scegliere altro. Magari in qualche spazio vuoto trovi “articolo sconosciuto”, fottiti!
D’altronde la coppia, oltre a essere fuori dalla natura umana, mentre va verso la sua rottura per svariati e capziosi motivi, innesca varie circostanze che portano spesso gli attori a detestarsi, senza possibilità di ritorno.
Cioè: la coppia, nel suo essere contro la natura intrinseca dell’individuo, quando la passione scema, quasi sempre nel tentativo di dare coerenza al precedente se stessi che l’aveva idealizzata, produce necessariamente una frattura disarmonica. Il cambiamento viene vissuto in modo traumatico dagli attori, che essendo all’oscuro della sua reale natura, non lo trasmettono in modo armonico, ma piuttosto con una comunicazione a scatti, foriera di cambiamenti catastrofici. Inevitabile quindi fare quei pasticci che lasceranno un segno negativo e indelebile. Basterebbe dire a una delle persone con cui scambiamo amore: “Caro, comincio a non sentire più la passione di prima. La scoperta dell’altro che, come sai, tanto prende ed entusiasma all’inizio, sta svanendo.” E il partner risponderebbe: “La realtà è oggettiva, ma questa variabile fisiologica individuale, legata al tempo esatto in cui la passione comincia a scemare, non è carina, perché non sincronizzata tra i due attori. Mi spiace per me, perché ancora la sento forte, io; d’altronde è un piccolo gap a rotazione”. E poi sorridendo: “…Prendi il caffè?”
Sorvola sull’apparente freddezza della scena, sai che amo i paradossi. Diciamo che nella libertà, l’amore e il legame interiore non subiscono alcun travaglio nell’evoluzione dei rapporti, e soprattutto non vi è regressione, ma solo cambiamento armonico. Nella coppia, è giusto identificare come regressione non il cambiamento in sé, quanto piuttosto un mutamento che, essendo concettualmente ancorato allo schema della coppia, fa sembrare che si sia perso qualcosa di fondamentale, non per la continuazione del rapporto, ma nell’amore stesso.
Quindi c’è solo A o Z, bianco o nero, zero o cento. Sono tutte cazzate! Dove c’è coppia non solo non c’è amore, ma c’è già il seme della sua negazione futura.
La vita nella schiavitù del sistema sociale è senza scampo,  quindi le cose vanno diversamente da come ipotizzato prima.
Se il desiderio è scemato, avendo come un’unica alternativa la rottura della coppia, ci si allontana definitivamente. Se invece è nata una nuova passione, chi subentra al precedente partner, dovendo a sua volta entrare forzatamente nella nuova coppia, si sovrappone al precedente, in un ricambio più o meno frequente. Quindi si è costretti, nel meccanismo di coppia, a cancellare, o quasi, la persona precedente: che tristezza! È ovvio che se il nostro attuale partner provasse un’intensa passione per una persona nuova, lo vedremmo di meno, ma di certo non sparirebbe, essendo costretto a infilarsi nella nuova scatola. L’amore, il bene, l’affetto, non sono interruttori on/off. Questo fa luce sul fatto che la gelosia e la possessività non appartengono alla natura umana, essendo bensì sentimenti giustamente accesi dalla perversione inumana del sistema. Dalla consapevolezza che se chi amiamo ci cambierà con un altro, tutto dovrà avere fine. Insomma Teresa, se non esistesse quella scatola perversa e inumana, pregna di pseudo sentimenti quali gelosia e possesso, nell’amore essi stessi sparirebbero. E non dico nell’amore vero, solo perché detto così presupporrei che ne possa esistere uno non vero!>>
Ci fu un attimo di silenzio… poi Teresa cominciò a parlare, come se ciò che le avevo detto fosse già divenuto un abitante residente della sua interiorità. Non è che avesse semplicemente capito: di più! Era andata oltre le mie stesse parole. Una sorta di magia che a volerla spiegare con i principi dell’Attrazione, suonerebbe più o meno così:
L’Attrazione direbbe: “Teresa stava cercando delle risposte; risposte che dalla psicologia e dalla spiritualità moderna non potevano arrivare, in quanto essi stessi elementi di matrice. Così il suo animo si era ribellato a quelle sciocchezze, vendute viceversa come grandi verità. Cercava le risposte e l’Attrazione gliele portò! Vide ciò che Almalibre Rebelde nel vapore delle sue stesse frasi, non aveva percepito del tutto.”
                Teresa disse poche parole ma chiare, nitide, centrate.
                Teresa: <<Il concetto che hai espresso mi ha come curato. Ora mi sento leggera; ho trovato parte delle risposte ad anni di domande eluse.
L’abbandono, quella triste cosa per cui tanti vanno in analisi, o per il quale si intraprendono percorsi pseudo spirituali, in questa tua chiave di lettura, è un sentimento assolutamente giusto, perché in realtà l’abbandono, l’abbandonare, il sentirsi abbandonati, non dovrebbe esistere. Non è un'eventualità insita nella natura umana e quindi l’animo si ribella, si indurisce a guardare e vivere tanta miseria. Si finisce per farsi colpe inesistenti, o per credere nel destino. E, peggio ancora, nel sentirsi inadeguati. Ora vedo anche chi abbandona con occhi diversi; una vittima anch’essa del sistema, piccola interiormente, nella sua incapacità di trasformare, piuttosto che cancellare.
Il pensiero che hai espresso dovrebbe essere condiviso, divulgato; è una grande cura interiore quella di approdare a questa verità, di capire che l’abbandono non è legato all’interiorità, ma allo schema sociale dominante.
Quindi tutte quelle cazzate: io… lui… noi… perché… l’infanzia… la forza… la durezza… l’equilibrio… le colpe! E’ tutto così semplice, invece. Nitido!>>
Teresa mi lasciò senza parole. Non avevo messo in correlazione quello che le avevo detto, con le problematiche legate al senso dell’abbandono, non ci avevo pensato.
E nel vederla così radiosa, come lo è chi si è tolto un peso enorme dallo stomaco, provai un senso di gioia e di amore per l’uomo e l’universo.

Tornai al presente e mi incamminai verso il luogo più macabro della terra, piazza San Pietro.

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L’abbandono - False terapie psicologiche



“Le illusioni perdute sono verità ritrovate” (Multatuli)

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Dopo la scoperta dei –superorganismieusociali- ed in particolare quella recentissima, della double-matrix -vedi Translife Revelation- si è chiarito che l’abbandono (Collocato ai primi posti nella scala degli eventistressanti elaborata nel 1967 da Holmes e Rahe) non è una patologia, ma una inevitabile esperienza da fare nella double-matrix e da ripetere finché non ci si Libera, attraverso il nuovo percorso di Liberazione nato dopo la scoperta.
Ovvio quindi che le terapie psicologiche, non fanno altro, in realtà, che coprire il problema, manipolando ulteriormente la mente di chi va in analisi, attraverso l’istillazione di altre false credenze. Le terapie puntano a dare, a chi soffre, una pseudo sicurezza di sé; sicurezza che non è altro, se non un’ulteriore chiusura verso la vita ed un’ulteriore distorsione concettuale, su cosa dovrebbero essere le relazioni.
In realtà la percezione dell’abbandono ha inizio già in famiglia, nei primi anni di vita, in cui l’educazione e i suoi divieti, imposti con violenza verbale e a volte fisica, lasciano una percettibile sensazione di essere stati abbandonati, sul piano dell’amore incondizionato; per poi continuare nei rapporti di cosiddetta amicizia e poi ancora in quelli di coppia.
Sappiamo da diversi anni, con assoluta certezza scientifica (vedi http://transliferevelation.blogspot.it/2014/10/liberta-sesso-e-coppia.html) che l’uomo non è monogamo (la monogamia deriva da un recente imprinting religioso) e che quindi, vivendo l’uomo, inconsapevolmente, in una coppia; ossia in un meccanismo castrante e soffocante, prima o poi, qualcuno dei due, se ne andrà; tranne che non si scelga di vivere nello squallore dell’abitudine. Si va via da una casa, dalla coppia e anche solo da un letto; l’inevitabile schema in cui ci costringe a vivere la double-matrix, tra false paure, false credenze e false soluzioni.

Il pezzo che segue, parla di una storia vera ed è tratto da Translife Revelation, il libro che parla in dettaglio della scoperta scientifico-spirituale della double-matrix che cambia per sempre la storia dell’uomo e dell’ancestrale percorso di Liberazione che consente la fuoriuscita dalla double-matrix e quindi dalla dimensione di vita della circa dieci specie biologiche inferiori – i superorganismi eusociali- (come api, formiche, homo sapiens – vespe eusociali e altre).
Grazie alla scoperta quindi, l’auto realizzazione e la felicità di vita, sono divenute possibili.


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Tratto da “Translife Revelation –La Rivelazione che cambia per sempre la storia dell’Uomo – L’Uomo Originale Libero e l’Attrazione di Gaia”


Jan e Teresa

                Jan e Teresa stese sul letto; era stata una notte divertente. Chissà come avevamo fatto a ritrovarci in quel modo. Non ricordavo bene, forse c'erano state troppe bollicine la sera prima.
                Queste teorie di fisica quantistica, che ipotizzavano mondi paralleli creati su misura dal nostro immaginario, cominciavano a funzionare. Forse non aveva senso parlare di realtà, ma di ologramma globale.
                Jan: <<Vorrei spiegassi a Teresa quel concetto sulla matrice; io l’ho afferrato e in quell’ottica tutto appare diverso, come se noi fossimo abituati a vedere una realtà inesistente, perché filtrata da ciò che ci hanno messo nel cervello. Ma non saprei da dove cominciare per trasmetterlo con chiarezza, soprattutto quando scardina l’essenza della coppia e rivela tutti i risvolti che ha nella vita concreta.>>
                Avevo percepito da tempo che Teresa, nella sua leggerezza, nascondeva rivoli di intensa tristezza riguardo alla pochezza delle relazioni. Cercai le parole giuste, finché, dai discorsi sul sociale scivolammo nell’amore.
                Io: <<…e quindi è ovvio, in quest’ottica, che la coppia non è uno schema che attinge da cose umane; è piuttosto il sistema imposto dalla matrice per far crescere i figli, affinché essa possa continuare a esistere. È scontato che se al supermercato, sullo scaffale “relazioni”, si trova solo: “coppia”, “sub coppia” e “rapporti frugali” per rapportarsi all’altro sesso, non puoi scegliere altro. Magari in qualche spazio vuoto trovi “articolo sconosciuto”, fottiti!
D’altronde la coppia, oltre a essere fuori dalla natura umana, mentre va verso la sua rottura per svariati e capziosi motivi, innesca varie circostanze che portano spesso gli attori a detestarsi, senza possibilità di ritorno.
Cioè: la coppia, nel suo essere contro la natura intrinseca dell’individuo, quando la passione scema, quasi sempre nel tentativo di dare coerenza al precedente se stessi che l’aveva idealizzata, produce necessariamente una frattura disarmonica. Il cambiamento viene vissuto in modo traumatico dagli attori, che essendo all’oscuro della sua reale natura, non lo trasmettono in modo armonico, ma piuttosto con una comunicazione a scatti, foriera di cambiamenti catastrofici. Inevitabile quindi fare quei pasticci che lasceranno un segno negativo e indelebile. Basterebbe dire a una delle persone con cui scambiamo amore: “Caro, comincio a non sentire più la passione di prima. La scoperta dell’altro che, come sai, tanto prende ed entusiasma all’inizio, sta svanendo.” E il partner risponderebbe: “La realtà è oggettiva, ma questa variabile fisiologica individuale, legata al tempo esatto in cui la passione comincia a scemare, non è carina, perché non sincronizzata tra i due attori. Mi spiace per me, perché ancora la sento forte, io; d’altronde è un piccolo gap a rotazione”. E poi sorridendo: “…Prendi il caffè?”
Sorvola sull’apparente freddezza della scena, sai che amo i paradossi. Diciamo che nella libertà, l’amore e il legame interiore non subiscono alcun travaglio nell’evoluzione dei rapporti, e soprattutto non vi è regressione, ma solo cambiamento armonico. Nella coppia, è giusto identificare come regressione non il cambiamento in sé, quanto piuttosto un mutamento che, essendo concettualmente ancorato allo schema della coppia, fa sembrare che si sia perso qualcosa di fondamentale, non per la continuazione del rapporto, ma nell’amore stesso.
Quindi c’è solo A o Z, bianco o nero, zero o cento. Sono tutte cazzate! Dove c’è coppia non solo non c’è amore, ma c’è già il seme della sua negazione futura.
La vita nella schiavitù del sistema sociale è senza scampo,  quindi le cose vanno diversamente da come ipotizzato prima.
Se il desiderio è scemato, avendo come un’unica alternativa la rottura della coppia, ci si allontana definitivamente. Se invece è nata una nuova passione, chi subentra al precedente partner, dovendo a sua volta entrare forzatamente nella nuova coppia, si sovrappone al precedente, in un ricambio più o meno frequente. Quindi si è costretti, nel meccanismo di coppia, a cancellare, o quasi, la persona precedente: che tristezza! È ovvio che se il nostro attuale partner provasse un’intensa passione per una persona nuova, lo vedremmo di meno, ma di certo non sparirebbe, essendo costretto a infilarsi nella nuova scatola. L’amore, il bene, l’affetto, non sono interruttori on/off. Questo fa luce sul fatto che la gelosia e la possessività non appartengono alla natura umana, essendo bensì sentimenti giustamente accesi dalla perversione inumana del sistema. Dalla consapevolezza che se chi amiamo ci cambierà con un altro, tutto dovrà avere fine. Insomma Teresa, se non esistesse quella scatola perversa e inumana, pregna di pseudo sentimenti quali gelosia e possesso, nell’amore essi stessi sparirebbero. E non dico nell’amore vero, solo perché detto così presupporrei che ne possa esistere uno non vero!>>
Ci fu un attimo di silenzio… poi Teresa cominciò a parlare, come se ciò che le avevo detto fosse già divenuto un abitante residente della sua interiorità. Non è che avesse semplicemente capito: di più! Era andata oltre le mie stesse parole. Una sorta di magia che a volerla spiegare con i principi dell’Attrazione, suonerebbe più o meno così:
L’Attrazione direbbe: “Teresa stava cercando delle risposte; risposte che dalla psicologia e dalla spiritualità moderna non potevano arrivare, in quanto essi stessi elementi di matrice. Così il suo animo si era ribellato a quelle sciocchezze, vendute viceversa come grandi verità. Cercava le risposte e l’Attrazione gliele portò! Vide ciò che Almalibre Rebelde nel vapore delle sue stesse frasi, non aveva percepito del tutto.”
                Teresa disse poche parole ma chiare, nitide, centrate.
                Teresa: <<Il concetto che hai espresso mi ha come curato. Ora mi sento leggera; ho trovato parte delle risposte ad anni di domande eluse.
L’abbandono, quella triste cosa per cui tanti vanno in analisi, o per il quale si intraprendono percorsi pseudo spirituali, in questa tua chiave di lettura, è un sentimento assolutamente giusto, perché in realtà l’abbandono, l’abbandonare, il sentirsi abbandonati, non dovrebbe esistere. Non è un'eventualità insita nella natura umana e quindi l’animo si ribella, si indurisce a guardare e vivere tanta miseria. Si finisce per farsi colpe inesistenti, o per credere nel destino. E, peggio ancora, nel sentirsi inadeguati. Ora vedo anche chi abbandona con occhi diversi; una vittima anch’essa del sistema, piccola interiormente, nella sua incapacità di trasformare, piuttosto che cancellare.
Il pensiero che hai espresso dovrebbe essere condiviso, divulgato; è una grande cura interiore quella di approdare a questa verità, di capire che l’abbandono non è legato all’interiorità, ma allo schema sociale dominante.
Quindi tutte quelle cazzate: io… lui… noi… perché… l’infanzia… la forza… la durezza… l’equilibrio… le colpe! E’ tutto così semplice, invece. Nitido!>>
Teresa mi lasciò senza parole. Non avevo messo in correlazione quello che le avevo detto, con le problematiche legate al senso dell’abbandono, non ci avevo pensato.
E nel vederla così radiosa, come lo è chi si è tolto un peso enorme dallo stomaco, provai un senso di gioia e di amore per l’uomo e l’universo.

Tornai al presente e mi incamminai verso il luogo più macabro della terra, piazza San Pietro.

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lunedì 6 aprile 2015

Scuola di Liberazione - Tecniche, pratiche bioenergetiche, Liberazione del Sé


Guide di Liberazione

Tecniche, pratiche bioenergetiche, Liberazione del Sé


... è come navigare su un grande fiume, in una foresta fitta e selvaggia... -Translife Revelation-
  

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Dar vita a una Baita - Tecniche nate dopo la scoperta della double-matrix. Pratiche energetiche e bioenergetiche.

Il percorso di Liberazione dell’Uomo che si è svelato dopo la scoperta della double-matrix e chiunque voglia portarlo avanti, aggiungendo pratiche energetiche e bioenergetiche che possono riconnettere l’Uomo col TUTTO, creando una nuova Baita o meno, potrà arricchirsi di tutto ciò che può essere insegnato nella versione originale e antica di quelle pratiche ( ossia nella sua essenza libera e priva da vincoli occidentali-matrix). E per quanto riguarda il Percorso di Liberazione: da Guide Liberate che abbiano conoscenza di varie pratiche energetiche.
Il CENTRO della Liberazione, sta nella possibilità di Mappare Telepaticamente le interconnessioni dei condizionamenti di chi vuole Liberarsi (matrice-schiavizzante) e i progressivi sistemi di difesa dalla matrice-schiavizzante stessa, in modo da strutturare un Percorso efficace; al riparo da quanto, in passato, attivava la Discontinuità Regressiva Inconscia (Neuroscienze: MOI – Memorie Epigenetiche RNA).
Credo quindi che il lavoro della Guida di Liberazione, vada concepito su due binari: da un lato l’applicazione delle tecniche e la loro implementazione da condividere eventualmente tra noi, quando potenzialmente determinati; dall’altro la sinergia con qualsiasi pratica energetica che possa creare riconnessione con il corpo, la Terra e le energie dell’universo organico.

Ciò libererà la "Guida DI LIBERAZIONE" da qualsiasi compromesso con le energie di matrice; energie che potrebbero essere dentro e fuori di lui.
La mediazione e il compromesso non sono un modo per dar vita al proprio Sé.. e quindi nascere. Sono invece, una semplice riconfigurazione della propria matrice-schiavizzante.
Nella dimensione in cui potrà vivere la tua vera Essenza, dovrai magari pagare il pegno di un passato in matrice... e le eredità che questo comporta, ma, MAI PIU’, MEDIARTI! Nessuna mediazione sarà più necessaria, se attrai il tu vero Sé.
E’ questo il più grande dono della Liberazione.

La Liberazione è l’assoluta espressione del Sé.




Translife Revelation -> www.transliferevelation.org

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