“Le illusioni perdute sono verità ritrovate” (Multatuli)
Scarica gratuitamente la Prima Parte di Translife Revelation Anime Libere che tratta della recentissima scoperta della double-matrix che sta cambiando la storia dell’Uomo, Liberandolo per sempre. CLICCA QUI PER SCARICARLA GRATUITAMENTE
Dopo la scoperta dei –superorganismieusociali- ed in particolare quella recentissima, della double-matrix -vedi Translife Revelation- si è
chiarito che l’abbandono (Collocato ai primi posti nella scala degli eventistressanti elaborata nel 1967 da Holmes e Rahe) non è una patologia, ma una
inevitabile esperienza da fare nella double-matrix e da ripetere finché non ci
si Libera, attraverso il nuovo percorso di Liberazione nato dopo la scoperta.
Ovvio quindi che le terapie psicologiche, non fanno altro,
in realtà, che coprire il problema, manipolando ulteriormente la mente di chi
va in analisi, attraverso l’istillazione di altre false credenze. Le terapie
puntano a dare, a chi soffre, una pseudo sicurezza di sé; sicurezza che non è
altro, se non un’ulteriore chiusura verso la vita ed un’ulteriore distorsione
concettuale, su cosa dovrebbero essere le relazioni.
In realtà la percezione dell’abbandono ha inizio già in
famiglia, nei primi anni di vita, in cui l’educazione e i suoi divieti, imposti
con violenza verbale e a volte fisica, lasciano una percettibile sensazione di
essere stati abbandonati, sul piano dell’amore incondizionato; per poi
continuare nei rapporti di cosiddetta amicizia e poi ancora in quelli di
coppia.
Sappiamo da diversi anni, con assoluta certezza scientifica
(vedi http://transliferevelation.blogspot.it/2014/10/liberta-sesso-e-coppia.html) che l’uomo
non è monogamo (la monogamia deriva da un recente imprinting religioso) e che
quindi, vivendo l’uomo, inconsapevolmente, in una coppia; ossia in un
meccanismo castrante e soffocante, prima o poi, qualcuno dei due, se ne andrà;
tranne che non si scelga di vivere nello squallore dell’abitudine. Si va via da
una casa, dalla coppia e anche solo da un letto; l’inevitabile schema in cui ci
costringe a vivere la double-matrix, tra false paure, false credenze e false
soluzioni.
Il pezzo che segue, parla di una storia vera ed è tratto da
Translife Revelation, il libro che parla in dettaglio della scoperta
scientifico-spirituale della double-matrix che cambia per sempre la storia
dell’uomo e dell’ancestrale percorso di Liberazione che consente la fuoriuscita
dalla double-matrix e quindi dalla dimensione di vita della circa dieci specie
biologiche inferiori – i superorganismi eusociali- (come api,
formiche, homo sapiens – vespe eusociali e altre).
Grazie alla scoperta quindi, l’auto realizzazione e la
felicità di vita, sono divenute possibili.
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Tratto da “Translife Revelation –La Rivelazione che cambia per sempre la storia dell’Uomo – L’Uomo Originale Libero e l’Attrazione di Gaia”
Jan e Teresa
Jan e
Teresa stese sul letto; era stata una notte divertente. Chissà come avevamo
fatto a ritrovarci in quel modo. Non ricordavo bene, forse c'erano state troppe
bollicine la sera prima.
Queste
teorie di fisica quantistica, che ipotizzavano mondi paralleli creati su misura
dal nostro immaginario, cominciavano a funzionare. Forse non aveva senso
parlare di realtà, ma di ologramma globale.
Jan:
<<Vorrei spiegassi a Teresa quel concetto sulla matrice; io l’ho
afferrato e in quell’ottica tutto appare diverso, come se noi fossimo abituati
a vedere una realtà inesistente, perché filtrata da ciò che ci hanno messo nel
cervello. Ma non saprei da dove cominciare per trasmetterlo con chiarezza,
soprattutto quando scardina l’essenza della coppia e rivela tutti i risvolti
che ha nella vita concreta.>>
Avevo
percepito da tempo che Teresa, nella sua leggerezza, nascondeva rivoli di
intensa tristezza riguardo alla pochezza delle relazioni. Cercai le parole
giuste, finché, dai discorsi sul sociale scivolammo nell’amore.
Io:
<<…e quindi è ovvio, in quest’ottica, che la coppia non è uno schema che
attinge da cose umane; è piuttosto il sistema imposto dalla matrice per far
crescere i figli, affinché essa possa continuare a esistere. È scontato che se
al supermercato, sullo scaffale “relazioni”, si trova solo: “coppia”, “sub
coppia” e “rapporti frugali” per rapportarsi all’altro sesso, non puoi
scegliere altro. Magari in qualche spazio vuoto trovi “articolo sconosciuto”,
fottiti!
D’altronde la coppia, oltre a essere fuori dalla natura
umana, mentre va verso la sua rottura per svariati e capziosi motivi, innesca
varie circostanze che portano spesso gli attori a detestarsi, senza possibilità
di ritorno.
Cioè: la coppia, nel suo essere contro la natura intrinseca
dell’individuo, quando la passione scema, quasi sempre nel tentativo di dare
coerenza al precedente se stessi che l’aveva idealizzata, produce
necessariamente una frattura disarmonica. Il cambiamento viene vissuto in modo
traumatico dagli attori, che essendo all’oscuro della sua reale natura, non lo
trasmettono in modo armonico, ma piuttosto con una comunicazione a scatti,
foriera di cambiamenti catastrofici. Inevitabile quindi fare quei pasticci che
lasceranno un segno negativo e indelebile. Basterebbe dire a una delle persone
con cui scambiamo amore: “Caro, comincio a non sentire più la passione di
prima. La scoperta dell’altro che, come sai, tanto prende ed entusiasma
all’inizio, sta svanendo.” E il partner risponderebbe: “La realtà è oggettiva,
ma questa variabile fisiologica individuale, legata al tempo esatto in cui la
passione comincia a scemare, non è carina, perché non sincronizzata tra i due
attori. Mi spiace per me, perché ancora la sento forte, io; d’altronde è un
piccolo gap a rotazione”. E poi sorridendo: “…Prendi il caffè?”
Sorvola sull’apparente freddezza della scena, sai che amo i
paradossi. Diciamo che nella libertà, l’amore e il legame interiore non
subiscono alcun travaglio nell’evoluzione dei rapporti, e soprattutto non vi è
regressione, ma solo cambiamento armonico. Nella coppia, è giusto identificare
come regressione non il cambiamento in sé, quanto piuttosto un mutamento che,
essendo concettualmente ancorato allo schema della coppia, fa sembrare che si
sia perso qualcosa di fondamentale, non per la continuazione del rapporto, ma
nell’amore stesso.
Quindi c’è solo A o Z, bianco o nero, zero o cento. Sono
tutte cazzate! Dove c’è coppia non solo non c’è amore, ma c’è già il seme della
sua negazione futura.
La vita nella schiavitù del sistema sociale è senza scampo, quindi le cose vanno diversamente da come
ipotizzato prima.
Se il desiderio è scemato, avendo come un’unica alternativa
la rottura della coppia, ci si allontana definitivamente. Se invece è nata una
nuova passione, chi subentra al precedente partner, dovendo a sua volta entrare
forzatamente nella nuova coppia, si sovrappone al precedente, in un ricambio
più o meno frequente. Quindi si è costretti, nel meccanismo di coppia, a
cancellare, o quasi, la persona precedente: che tristezza! È ovvio che se il nostro
attuale partner provasse un’intensa passione per una persona nuova, lo vedremmo
di meno, ma di certo non sparirebbe, essendo costretto a infilarsi nella nuova
scatola. L’amore, il bene, l’affetto, non sono interruttori on/off. Questo fa
luce sul fatto che la gelosia e la possessività non appartengono alla natura
umana, essendo bensì sentimenti giustamente accesi dalla perversione inumana
del sistema. Dalla consapevolezza che se chi amiamo ci cambierà con un altro,
tutto dovrà avere fine. Insomma Teresa, se non esistesse quella scatola
perversa e inumana, pregna di pseudo sentimenti quali gelosia e possesso,
nell’amore essi stessi sparirebbero. E non dico nell’amore vero, solo perché
detto così presupporrei che ne possa esistere uno non vero!>>
Ci fu un attimo di silenzio… poi Teresa cominciò a parlare,
come se ciò che le avevo detto fosse già divenuto un abitante residente della
sua interiorità. Non è che avesse semplicemente capito: di più! Era andata
oltre le mie stesse parole. Una sorta di magia che a volerla spiegare con i
principi dell’Attrazione, suonerebbe più o meno così:
L’Attrazione direbbe: “Teresa stava cercando delle risposte;
risposte che dalla psicologia e dalla spiritualità moderna non potevano
arrivare, in quanto essi stessi elementi di matrice. Così il suo animo si era
ribellato a quelle sciocchezze, vendute viceversa come grandi verità. Cercava
le risposte e l’Attrazione gliele portò! Vide ciò che Almalibre Rebelde nel
vapore delle sue stesse frasi, non aveva percepito del tutto.”
Teresa disse poche parole ma chiare,
nitide, centrate.
Teresa: <<Il concetto che hai espresso mi ha come curato. Ora mi
sento leggera; ho trovato parte delle risposte ad anni di domande eluse.
L’abbandono, quella triste cosa per cui tanti vanno in
analisi, o per il quale si intraprendono percorsi pseudo spirituali, in questa
tua chiave di lettura, è un sentimento assolutamente giusto, perché in realtà
l’abbandono, l’abbandonare, il sentirsi abbandonati, non dovrebbe esistere. Non
è un'eventualità insita nella natura umana e quindi l’animo si ribella, si
indurisce a guardare e vivere tanta miseria. Si finisce per farsi colpe
inesistenti, o per credere nel destino. E, peggio ancora, nel sentirsi
inadeguati. Ora vedo anche chi abbandona con occhi diversi; una vittima
anch’essa del sistema, piccola interiormente, nella sua incapacità di
trasformare, piuttosto che cancellare.
Il pensiero che hai espresso dovrebbe essere condiviso,
divulgato; è una grande cura interiore quella di approdare a questa verità, di
capire che l’abbandono non è legato all’interiorità, ma allo schema sociale
dominante.
Quindi tutte quelle cazzate: io… lui… noi… perché…
l’infanzia… la forza… la durezza… l’equilibrio… le colpe! E’ tutto così
semplice, invece. Nitido!>>
Teresa mi lasciò senza parole. Non avevo messo in
correlazione quello che le avevo detto, con le problematiche legate al senso
dell’abbandono, non ci avevo pensato.
E nel vederla così radiosa, come lo è chi si è tolto un peso
enorme dallo stomaco, provai un senso di gioia e di amore per l’uomo e
l’universo.
Tornai al presente e mi incamminai verso il luogo più
macabro della terra, piazza San Pietro.
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